tante belle cose

Sotto i nostri occhi passano ogni giorno moltitudini di "cose" belle e "cose" brutte.
Mi piacerebbe commentare e portare all' attenzione di ipotetici lettori alcune di queste "cose" che hanno catturato la mia attenzione, attenendomi principalmente al campo del design e della comunicazione; il tutto sotto il segno dell' onnipotente "secondo me".

domenica 31 gennaio 2010

Segnalazione cool!

Mi hanno segnalato questo film che uscirà a breve in America, sembra una figata totale ragazzi!
Un mischio tra 300, troy, il re scorpione, terminator, il signore degli anelli e qualche altro film:
"Clash of the Titans"; Sam Worthington mi pare sia il protagonista principale (Perseo) mentre Liam Neeson il perfido antagonista nei panni di zeus o qualche altra divinità, a giudicare dai raggi che emana!

Però il risultato finale pare veramente veramente una bomba! Mostri incredibili e botte da orbi in armature antiche! Cosa volete di più?

Non mi sono ancora informato a riguardo ma così a braccio potrei azzardare che anche qui gli effetti speciali strabilianti che vediamo siano stati realizzati da double negative (fanno sempre tutto loro!), cmq appena saprò qualcosa di più di certo ve lo farò sapere.
Perchè noi vogliamo sapere!! come fanno stè figate e chi le fa.

Godetevi il trailer adesso, mettetevi comodi! :)
Il film uscirà in italia il 2 aprile...yea




ps: La modellazione e animazione delle creature è stata assegnata dalla Warner Bros alla società americana Cinesite (http://www.cinesite.com/)sotto la direzione di Antony Hunt.
Anche loro spaccano, guardatevi il video nella home page, che compositing straordinari!

giovedì 28 gennaio 2010

Design of Sherlock Holmes title sequence


Vi segnalo questo articolo interessantissimo in cui possiamo vedere da vicino il workflow per i titoli finali di Sherlock Holmes, realizzati dal celebre studio Prologue di Los Angeles (
http://www.prologue.com/), con la direzione di Danny Yount (http://www.youtube.com/watch?v=KAKX02JQ17Q).

Ci sono le tavole delle varie proposte presentate (come quella qui sopra), fino al prodotto finale; il tutto condito da un' avvincente intervista con Danny Yount, che ci illustra passo per passo come si è sviluppato il lavoro.

Tra parentesi, questo sito, The Art of the Title Sequence è sicuramente da aggiungere ai preferiti :)


enjoy!!

p.s.: certo che se vogliamo essere puntigliosi il 3d del ponte alla fine non è il massimo del massimo della fighezza, considerando chi l'ha fatto perlomeno, il mitico studio Double Negative di Londra (http://www.dneg.com/).

Sia chiaro, stò parlando di un pugno di frames nel movimento di camera che ci porta sul London Bridge in costruzione, nella scena finale, il resto della ricostruzione di Londra, i matte paintings, le atmosfere, è tutto realizzato in modo assurdo. massimo rispetto.



mercoledì 20 gennaio 2010

lunedì 18 gennaio 2010

De Biasotti et Burlando



Non me ne è mai fregato granchè della politica, tanto sono tutti ladri, chi più e chi meno.

Mi sembra interessante però confrontare le due campagne elettorali, sia a livello grafico che concettuale; premetto che ho lavorato recentemente in prima persona alla campagna di Biasotti, in particolare alla realizzazione del suo spot televisivo e in passato ho avuto modo di lavorare anche per Burlando.

La campagna di Biasotti: è incentrata prettamente sulla sua immagine: il prode condottiero stà per varcare il bisagno per riappropriarsi del suo regno.Il dado è tratto?
Una campagna basata sull'egocentrismo e su una frase che vuol dire "tutto e niente" può essere sufficiente per penetrare le menti degli elettori?

"Io ci sono e tu?"

"No"
"Dove?"
"Con chi, con te??"
"Ovvio che ci sono non son mica morto"
"E tu ci sei o ci fai?"
"Si ci sono, son qui, e dunque?"

Questa è una serie di risposte stupide ad una domanda stupida.
Normalmente un responsabile marketing esperto sa bene che non è costruttivo porre al pubblico una domanda chiusa; una domanda la cui risposta può essere "si" o "no" è una pessima scelta; una domanda del genere, dove si gioca (male) con il principio della cancellazione, rendendola ambigua, ritengo che sia una scelta quasi campata in aria.
La gente non è stupida a tal punto, non si fa abbindolare così facilmente, con uno slogan che vuol dire tutto e niente, ma soprattutto niente.
Non stiamo pubblicizzando un caffè, stiamo parlando della vita delle persone e del loro territorio, del loro futuro e del futuro dei loro figli.

In ultimo abbiamo assistito all'esasperazione dell'egocentrismo del candidato negli ultimi cartelloni apparsi: troviamo la gente alle sue spalle, quella stessa gente alla quale si professa vicino, abbassata di opacità al limite della visibilità e pure sfocata, con lui che si staglia eroico, ritagliato per benino.Bah.
Come dire che la gente non conta niente e tutta l' importanza viene data al politico.
Mi ripeto: bah!

La campagna di Burlando: che dire, a livello grafico quando ho visto quei fontoni rossi con outline bianco, personalmente, non sapevo se ridere o se piangere; orribilmente impaginati con foto orribli; peggio non si poteva fare di sicuro.
Eric Gill si rivolterebbe nella tomba.
MA, c'è un "ma": andado oltre questo muro di bruttezza possiamo notare come questo candidato non abbia puntato prettamente sulla sua immagine ma abbia provato a mettersi nei panni degli elettori, della povera gente, della gente che ha bisogno di qualcuno che faccia qualcosa di concreto per loro, provocando un minimo di empatia; non si sa se Burlando farà veramente qualcosa per loro, ma di certo dà l'idea di essere vicino alla gente; la sua foto è piccola, non si trova sui tutti i cartelloni, si dà spazio nelle grafiche alla voce dei cittadini e questa mi pare una buona idea a livello di marketing e sul piano umano.
Ma una buona idea può passare attraverso una brutta grafica? Mah, forse si, forse no, forse in parte; probabilmente poteva passare molto meglio.

Queste sono le mie opinioni sulle due campagne, basate sulle mie competenze tecniche e sul mio gusto personale, spero che altri possano aggiungere elementi interessanti a questa discussione.

Il marketing degli atei


Conosciamo ormai tutti questa grafica; si tratta di un messaggio che gli atei si sono prodigati ad espandere a tappeto per le nostre città, come un atto di guerrilla marketing.
Non so che idea vi siete fatti della cosa; certamente alcuni avranno inneggiato a codesti personaggi come dei geni.
Io dico che le cose geniali sono ben altre.

In definitiva, questi atei, che a quanto pare sembrano fregarsene di Dio e di ogni religione, sono in realtà dei fanatici religiosi ad ogni effetto: fanatici della loro "non-religione" e ne sono pure inconsapevoli a quanto pare.
Avete mai visto in giro cartelloni con su scritto: "Credete in Dio che è il migliore" oppure: "Non fatevi fregare da Dio, credete in Buddha che fa il 5% di sconto" o simili?
Io no; questo perchè chi crede non ha bisogno probabilmente di fare della pubblicità.
Allo stesso modo chi non crede o chi ha un idea sua delle cose, come me, non ha nessuna necessità di spingere chi crede a non credere o viceversa; non ha nessuna necessità di gridare in giro che Dio non esiste.
Chi non crede in Dio se ne frega semplicemente di Dio, non ne parla, non lo considera, non crea azioni di marketing per denigrarlo o per influenzare la gente.
Chi crede in Dio invece non sarà minimamente toccato da un cartellone pubblicitario.

Insomma stè pubblicità a chi sono rivolte? C'è veramente il bisogno che qualcuno arrivi a spiegarci come non credere a Dio? O che venga a dirci in cosa dobbiamo credere?

Bah io non penso, io penso che la maggior parte della gente non ha bisogno di ciò, la gente ha le proprie idee e non le cambia perchè qualcuno glie lo dice su un manifesto, la gente ha ben altro da fare durante il giorno che dare retta a novelli santoni-guaritori.

Quella degli atei è una pura operazione di fanatismo religioso associata ad un marketing ben pensato per fare rumore; per avere i riflettori puntati su di loro; in questo direi che ha funzionato, ma il contenuto è tanto inutile quanto un controsenso e lascerà il tempo che trova.

Premessa

Questo blog ha il semplice fine di sottopore all'attenzione del pubblico alcuni argomenti, riguardanti il campo del design, del marketing, della comunicazione, della grafica, dell'architettura ecc...
Ogni frase qui ha la peculiarità di essere strettamente un opinione personale, non troverete nessuna verità certa ed assoluta, ma pareri tecnici, spunti per far nascere in noi un dialogo interiore e una riflessione costruttiva.
Che ognuno sia sempre libero di esprimere la propria opinione senza porsi il fine di convincere altri a cambiare la propria opinione.
Non pensate a un animale metà cavallo e metà gallina.

Ognuno di voi ha pensato a questo animale ed ognuno di voi ha visualizzato questo stesso soggetto in modo diverso; ognuno ha la propria personale visione delle cose, la propria creatività.

Informazioni personali

Genova, Italy
Elia Gardella, dottore in disegno industriale, fonda il marchio del cavallo-gallina nel 2006. Attualmente lavora come graphic/motion designer freelance a Genova e collabora con professionisti della zona.